Montenegro, un viaggio nato per caso, un itinerario alla scoperta di uno Stato non ancora molto battuto, di cui avevamo sentito parlare e che tutto sommato ci incuriosiva.

Il nostro itinerario ha inizio a Durazzo, Albania, dove dopo aver noleggiato un’ auto ci mettiamo in macchina e, schivando numerosi potenziali incidenti stradali, riusciamo a raggiungere incolumi la dogana al confine con il Montenegro.

Resonto

  • 729 km percorsi;
  • 9 giorni;
  • 9 località visitate;
  • 6 hotels;
  • 3 laghi color smeraldo;
  • 2 notti in un bungalow privo di energia elettrica e riscaldamento;
  • 1 giro in barca a remi nel lago più bello che abbia mai visto;
  • 1 rafting lungo il secondo canyon più profondo al mondo.

Itinerario in mappa

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Una volta entrati in Montenegro

Una volta superati i controlli al confine, scampando alla guardia che, dopo essersi resa conto che i documenti della nostra auto a noleggio erano scaduti da due giorni, ha ben pensato di chiudere un occhio evitando di rovinarci il viaggio, ci dirigiamo in direzione Lago di Scutari, nel suo versante Montenegrino. Ci godiamo la bellissima strada tortuosa che costeggia il lago, fino a raggiungere la piccola cittadina di Virpazar, dove trascorriamo la prima notte.

Qui iniziamo a familiarizzare con la bella atmosfera locale: ristorantini sul lago cucinano prelibatezze locali come l’anguilla, piccole barchette ormeggiate in qua e in là, tanto verde intorno a noi.

Il giorno seguente partecipiamo ad un’escursione sul lago, che abbiamo trovate chiedendo ad un’agenzia locale; abbiamo avuto modo di entrare in contatto con la fauna e la flora locale. Vi era la possibilità di esplorare il lago in kayak, ma purtroppo erano terminati e quindi ci siamo uniti ad un gruppo, per un tour in barca a motore.

Terminata l’escursione, prima di pranzo ci siamo messi in viaggio per esplorare in auto i dintorni del lago, risalendo il fiume Crnojević che poi vi sfocia, fino alla località di Sindon, dove la vista si apre a 180 gradi su un tratto di fiume che lascia senza fiato, una curva sinuosa si fa spazio tra il verde e il silenzio più assoluto.

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Decidiamo per una pausa pranzo presso il piccolo borgo di Rijeka Crnojevića, un’insieme di poche case che si affacciano su un ruscello attraversato da un vecchio ponte; qui, lungo le rive, un ristorantino ci ha deliziato con piatti tipici della zona, immersi in quest’ambientazione romantico/rilassante.

Subito dopo pranzo ci rimettiamo in macchina, per raggiungere il Parco Nazionale del Durmitor, un massiccio montuoso delle Alpi Dinariche, nel Montenegro settentrionale. Il picco più alto raggiunge i 2522 m s.l.m. Lungo la strada ci fermiamo a visitare un antico monastero della chiesa ortodossa serba, incastonato nella roccia, il Monastero di Ostrog: qui flotte di pellegrini vengono ogni anno in visita, essendo il più famoso luogo di pellegrinaggio del Montenegro. Se desiderate entrare al suo interno, e indossate gonna o pantaloncini corti, munitevi di un pareo o qualcosa di lungo per coprire le gambe.

Facciamo un giro al suo interno, ammirando sia gli ambienti interni, dall’aspetto spoglio, che la vista che offre la terrazza esterna, il panorama da lassù è impressionante.

 Nel tardo pomeriggio giungiamo al Parco del Durmitor e prendiamo possesso di quello che sarà il nostro alloggio per le prossime due notti, un bungalow immerso nel verde, tra mucche e cavalli, privo di energia elettrica e riscaldamento, ma noi lo abbiamo amato alla follia!

Quelli che vedete nella prima foto a sinistra, sono i 4 bungalows del Bungalows Katun, nel comune di Zabljak: le sistemazioni sono spartane, come vi dicevo né corrente né riscaldamento nei bungalow; è presente un bagno comune dotato di wc e doccia, mentre potrete ricaricare telefoni e accessori tecnologici all’interno del ristorante, dove viene servita la colazione, il pranzo e la cena, a prezzi super economici. La specialità da queste parti è la polenta, anche in agosto visto che è piuttosto freschino!, servita formaggio e latte acido (opzionale). A compensare la semplicità dell’alloggio c’è una natura meravigliosa tutt’intorno, che rendo questo soggiorno incantevole. Inoltre, la zona offre numerose attività da praticare: rafting, montain bike, zip-line, escursioni a cavallo o a piedi, giro in barca a remi all’interno dell’incantevole Lago Nero (Crno Jezero), una distesa di acqua turchese circondata da alte montagne e boschi rigogliosi.

 Dopo due giorni di escursioni e rafting nel secondo canyon più grande al mondo (dopo quello statunitense), ci lasciamo alle spalle la montagna del Durmitor per dirigerci verso Sveti Stefan, percorrendo la strada panoramica tutta curve che da Žabljak arriva fino a Plužine passando da Trsa, durante la quale improvvisamente ci si ritrova immersi in luoghi fiabeschi, la cornice perfetta perfetta per Belle & Sebastien!

Finalmente al mare! Ci godiamo un pò di relax dopo tanto camminare. Questo tratto di costa offre acque basse, calme e cristalline, spiagge di sassolini e scogliere. Il paesino è davvero molto caratteristico e suggestivo, peccato sia stato privatizzato e reso un resort e quindi è impossibile visitarlo, a meno che non alloggiate al suo interno.

Bellissima Kotor, anche chiamata Little Italy o Fiordo d’Europa, nella quale perdersi tra i vicoli di questo borgo alla ricerca di deliziosi scorci, dal richiamo decisamente italiano, vista la sua dominazione veneziana tra il 1420 ed il 1797. Al centro, troverete diversi bar che offrono un buon caffè Illy.

Molto affascinante la sua collocazione, all’interno delle Bocche di Cattaro (il nome italiano della città di Kotor), ed altrettanto bella la strada per raggiungere il fiordo, stretta e tortuosa, costeggia per tutto il tempo il tratto di mare abbracciato dagli alti rilievi montuosi.

 Da Kotor decidiamo di continuare a costeggiare il mare proseguono verso Perast, quasi a chiudere un cerchio.baia-di-kotor

Lungo la strada sorgono piccoli borghi di pescatori, e noi non rinunciamo ad un buon pranzo a base di pesce! Dopopranzo arriviamo a Kamenari, dove imbarchiamo l’auto per attraversare il fiordo e rientrare nella zona vicina al nostro alloggio, Tivat.

La mattina del nostro ultimo giorno in Montenegro, caricata l’auto, ci rimettiamo di nuovo in viaggio. Percorrendo la strada adriatica che costeggia il mare, da Tivat verso Bjeliši, scorgiamo il bel borgo di  Petrovac; passeggiando lungo il suo lungomare, animato da numerosi ristoranti di pesce e bar, riconosciamo uno scorcio, un’icona del Montenegro, uno sperone di roccia a picco sul mare, sul quale le onde s’infrangono in maniera impetuosa.

Petrovac-montenegro

Pranziamo in questo piccolo borgo e colti dalla pioggia, nel primo pomeriggio risaliamo in macchina per rientrare al Lago di Scutari, questa volta nel suo versante albanese. Ad attenderci un albergo molto carino e pulito nel centro di Scutari, ed una cenetta in riva al lago a base di ottimo pesce, il migliore di tutto il nostro viaggio.

L’indomani mattina a malincuore ci dirigiamo all’aeroporto di Tirana, dove un volo ci riporterà in Italia.

In conclusione

Di questa terra ci ha appassionato soprattutto la natura, ancor più del mare, e mai avrei pensato (io sono una vera fanatica dell’elemento acqua!); le montagne sono favolose per la loro autenticità, zone ancora bene lontane da uno sfruttamento intensivo dal punto di vista turistico, che conservano tutta la loro bellezza e purezza:

distese a perdita d’occhio di verde, pascoli, e cielo blu…qui l’eccezione sono le poche case che spuntano in qua e in là. Segno di grande civiltà e rispetto per l’armonia del luogo.

Le poche case che noterete sono tutte costruite in legno e sfruttano tutte, anche le più malconcie, l’energia solare per scaldare l’acqua.

Dal punto di vista eno-gastronomico non abbiamo ricordi di spicco a riguardo, ahimè. I piatti montani sono un pò pesantini, tutti a base di polenta e carne, mentre il pesce del mare non ci ha lasciato ricordi memorabili, ma probabilmente abbiamo frequentato i posti sbagliati.

Consiglio di visitare il Montenegro fin quando resterà ancora un po’ ignorato; luoghi interessanti sia per gli appassionati di natura, storia o per chi ama la vita di mare; piuttosto economico. Purtroppo non è così facile raggiungerlo, poiché le compagnie di traghetti che collegavano l’Italia al Montenegro, non effettuano più la spola. Occorre, quindi, raggiungerlo provenendo via terra dalla Croazia o dall’Albania.